venerdì 1 marzo 2013

In favore della "Casta"

Avevamo il sospetto che si sarebbe parlato come prima cosa di "riforme" in nome della "ggente". E che queste riforme sarebbero state essenzialmente mirate a punire aspramente il luogo principe della rappresentanza, cioè il Parlamento. E quindi via con la riduzione del numero dei parlamentari, con la modifica delle competenze delle due camere (che al momento sono eguali in poteri), di taglio dei "privilegi" ecc. ecc. ecc.
NOI NON CREDIAMO CHE SI DEBBA RIDURRE IL NUMERO DEI PARLAMENTARI.
NOI NON CREDIAMO CHE SI DEBBANO MODIFICARE I POTERI E I RAPPORTI TRA LE DUE CAMERE
NOI NON CREDIAMO CHE I VARI BENEFITS DEI PARLAMENTARI VADANO RUBRICATI SOTTO LA VOCE "PRIVILEGI"
Noi non crediamo a tutto questo perché la Costituzione italiana è nata dalle macerie di uno dei più liberticidi e criminaloidi sistemi politici del 900. E i costituenti - per buona parte persone che avevano vissuto la marginalità politica, l'esilio, il carcere, l'olio di ricino e le manganellate - NON volevano saperne manco a brodo di avere un sistema parlamentare ma ancora meno una costituzione "debole"; ed erano letteralmente terrorizzati dall'idea che il primo cretino con gli stivali, o col cerone, o con l'accento emiliano, o tra una battuta e l'altra, grazie ad una maggioranza risicata trasformasse in dittatura un traballante, scassatizzo ma pur sempre democratico sistema quale doveva essere la Repubblica italiana.
I costituenti erano talmente terrorizzati da questa idea che misero in costituzione un numero spropositato di parlamentari e si assicurarono di fornir loro un grande numero di benefits così da estirpare dalla loro testa anche il più minuscolo desiderio di servitù verso un altro probabile salvatore della patria.
E non convinti di questo istituirono un sistema di approvazione delle leggi (specie di quelle costituzionali) farraginoso e lungo, perché erano terrorizzati dall'idea che il primo cretino con gli stivali, o col cerone, o con l'accento emiliano, o tra una battuta e l'altra, e una maggioranza risicata riportasse indietro, a colpi di maggioranze, l'orologio della libertà.
E misero una cane da guardia ringhiosissimo alla Carta: la Corte costituzionale. Nella speranza che se anche il parlamento avesse approvato leggi incostituzionali, queste venissero annullate e non dal "popolo" (nel quale avevano poca fiducia, visto che il "popolo" aveva portato al potere un cazzone con gli stivali per poi impiccarlo per gli stivali) ma da un comitato di membri della "casta" il più possibile impermeabili alle acque nere antidemocratiche.
E infine misero una legge elettorale proporzionale pura nella speranza che il sistema si frammentasse il più possibile ed evitasse che il primo cretino con gli stivali, o col cerone, o con l'accento emiliano, o tra una battuta e l'altra, creasse un partito unico.
Quel sistema in qualche modo ha funzionato: né un fascista come Segni alla presidenza della Repubblica, né un autoritario democristiano come Fanfani, né un guitto padrone di tv, giornali e banche come Berlusconi, sono riusciti a mettere davvero in crisi questa democrazia, scassatizza forse ridicola - ma né più né meno di quelle d'oltralpe - ma solida, che chiamiamo Repubblica italiana.
Immaginate solo per un momento un Parlamento di 400 persone in mano a un imprenditore televisivo autoritario e megalomane cosa avrebbe potuto significare. Chiudete gli occhi e immaginate.
Se oggi siamo tutti qua a discutere liberamente sulla politica, sull'economia, su san remo e sul papa, non lo dobbiamo alla nostra straordinaria intelligenza e capacità di analisi: lo dobbiamo ai costituenti e al loro terrore di ritornare in qualche campo di concentramento o in qualche isola del mediterraneo, dove, vale pena ricordarlo non erano in vacanza ma privi delle più elementari libertà.
 Cerchiamo di ricordarlo quando tutto ci fa schifo.
Perché è meglio uno scilipoti beota in parlamento, un miserabile numeretto in mezzo ad altri 950, che uno scilipoti potestà di Messina.

2 commenti:

  1. Ricordiamo anche che il momento costituente fu anche un compromesso tra chi proveniva dalla cultura liberale cattolica e borghese, che vedeva nel sistema capitalistico l'unica forma possibile di produzione, chi veniva dal socialismo democratico e chi veniva dal comunismo rivoluzionario. La costituzione è figlia del suo tempo. Certo oggi è la cosa più a sinistra che esiste in Italia ed una rispolverata, cancellando gli accordi internazionali che la snaturano, migliorerebbe la situazione. Complimenti per il blog

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  2. Il problema sta tutto nel dare un significato alla "rispolverata": cosa e come rispolverare. Gli accordi internazionali, dici? Ti riferisci ai Patti Lateranensi? Beh, è un problema non ci sono dubbi, ma non mi pare il principale tutto sommato.
    Io comincio ad avere però l'impressione che ci sia in giro gente che non voglia dare una "rispolverata", ma abbia intenzione proprio di "ristrutturarla". E, francamente, a questa gente non darei da "ristrutturare" manco la casa di Barbie :-)
    Ti ringrazio per i complimenti e mi scuso per avere risposto solo adesso, ma come hai visto, abbiamo dato una "rispolverata" al Blog :-)

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